Aiuto mi ha punto un calabrone: cosa fare e quando chiamare l’ambulanza

La stagione estiva attira tantissimi insetti fastidiosi e anche alcuni piuttosto pericolosi, come ad esempio il temibile calabrone.

Uno degli insetti più pericolosi in natura è certamente il calabrone, poiché possiede un pungiglione molto resistente e si nutre persino di altri insetti, come ad esempio le api. Fortunatamente possono essere facilmente riconosciuti grazie ai loro colori sgargianti, infatti possiedono un corpo colorato a strisce giallo-nere e una testa di colore rosso scuro.

cosa fare in caso di puntura di calabrone
Come comportarsi in caso di puntura di calabrone – galleriaborghese.it

Inoltre, hanno delle dimensioni che corrispondono mediamente a 35 mm di lunghezza per la regina, e 20-25 mm per i calabroni operai. Tuttavia, vivono in nidi molto grandi realizzati con pezzi di legno impastato con la loro saliva. In più, i calabroni sono considerati degli insetti diurni, anche se a volte sono attirati dalla luce artificiale che illumina le ore notturne.

Punture di calabrone: quando chiamare l’ambulanza

La puntura di calabrone è una delle più dolorose, a causa del suo pungiglione particolarmente robusto, resistente e velenoso. Pertanto, non bisognerebbe mai sottovalutare una puntura inflitta da un simile insetto. Infatti, il contatto tra il pungiglione e la pelle umana scatena immediatamente una reazione molto complessa, che coinvolge addirittura alcuni meccanismi cellulari e molecolari, i quali a loro volta sprigionano dei sintomi molto fastidiosi.

Per la precisione, c’è la possibilità di avvertire un dolore piuttosto intenso, che peggiorerebbe nel caso in cui l’organismo umano coinvolto fosse molto più sensibile. Naturalmente, durante la stagione estiva le probabilità di incontrare un calabrone aumentano esponenzialmente, poiché il caldo porta la maggior parte degli esseri umani all’aperto, soprattutto nei luoghi in cui questi insetti costruiscono i nidi.

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Puntura di calabrone: ecco in che modo comportarsi e quando allarmarsi – galleriaborghese.it

Tuttavia, bisogna ricordare che i calabroni possono decidere di attaccare gli umani solo se si sentono minacciati, perciò rispettando le regole e la distanza di sicurezza nessun insetto dichiarerebbe guerra alle persone. Ciò che stupisce e spaventa maggiormente sono le caratteristiche del pungiglione: le api, ad esempio, dopo la prima puntura lo perdono perché rimane incastrato nelle pelle umana.

I calabroni invece possiedono un pungiglione estremamente robusto e liscio, che rimane saldamente attaccato al corpo dell’insetto. Chiaramente, questo vantaggio fornisce al calabrone la possibilità di continuare a pungere ripetutamente lo stesso individuo e, al contempo, di rilasciare molto più veleno grazie alle molteplici punture. Quindi, come bisognerebbe comportarsi dopo un attacco? Il primo consiglio è di allontanarsi lentamente, dopodiché bisognerebbe lavare la parte interessata con acqua e sapone, ed infine disinfettare il tutto.

Qualora ci fosse un dolore e una infiammazione, si consiglia di applicare un po’ di ghiaccio o di sciacquarla con l’acqua fredda. Inoltre, se il dolore dovesse continuare si potrebbe utilizzare una pomata a base di corticosteroidi. Naturalmente, se i sintomi si aggravassero e se il dolore non si calmasse bisognerebbe chiamare un medico.

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