In arrivo 700 euro mensili di pensione. Ma solo per chi possiede certi requisiti. Vediamo insieme cosa bisogna fare.
Il problema delle pensioni troppo basse è uno dei tanti nodi che il Governo Meloni è chiamato a sciogliere con la futura riforma previdenziale. Nel frattempo, però, per molti pensionati si prospettano aumenti importanti.
Il tema delle pensioni è scottante più che mai. Le risorse finanziarie sono poche e i problemi da risolvere tanti. Forse troppi. L’Esecutivo di Giorgia Meloni dovrà decidere se investire su misure di pensione anticipata favorendo, così, il ricambio generazionale nei luoghi di lavoro o aumentare gli assegni di chi in pensione c’è già.
Da un lato, è urgente approvare misure che favoriscano le uscite anticipate. Sul tavolo delle proposte c’è l’estensione a tutte le categorie di lavoratori di Quota 41, la proroga di Quota 103 oppure il rientro in scena di Quota 96: misura abolita nel 2012 dall’allora Governo Monti. Del resto, però, bisogna fare qualcosa anche per gli assegni pensionistici troppo miseri. Nel nostro paese, infatti, le pensioni minime – pari a 563,74 euro – sono del tutto insufficienti a far fronte ai costi della vita.
Con la rivalutazione del trattamento minimo, gli assegni sono arrivati a 572 euro per chi ha meno di 75 anni e a 600 euro per chi ha già spento 75 candeline sulla torta. Ma tali cifre sono ancora basse e, talvolta, non bastano neppure a coprire le spese di affitto e bollette. Fortunatamente una soluzione c’è: è stata introdotta una misura per portare le pensioni almeno a 700 euro.
Passare da 500 euro a 700 farebbe tirare un bel sospiro di sollievo a milioni di anziani soli che potrebbero affrontare con più tranquillità le spese di ogni giorno. Tuttavia per arrivare a questa cifra è necessario possedere requisiti specifici.
La misura fu introdotta anni fa dall’ex premier Silvio Berlusconi. Ai tempi si chiamava “incremento al milione” in quanto, all’epoca, c’era ancora la vecchia lira e le pensioni minime furono tutte portate ad un milione. L’equivalente oggi – con la rivalutazione per l’anno in corso – è di 700,18 euro al mese. Ma a chi spetta tale cifra? Per prendere 700 euro al mese di pensione è necessario che una persona soddisfi i seguenti requisiti:
Ogni 5 anni di contributi versati si ha diritto ad uno sconto di un anno sul requisito anagrafico: pertanto se una persona avesse 20 anni di contributi avrebbe diritto ad uno sconto di 4 anni e potrebbe ricevere 700 euro al mese già a 66 anni. Per ottenere l’incremento al milione il pensionato deve fare richiesta dall’Inps, in quanto non è un meccanismo automatico: la maggiorazione sull’assegno non vi verrà accreditata automaticamente anche se siete in possesso di tutti i requisiti necessari per ottenerla.