L’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale ha indicato le linee guida per ottenere un immediato aumento dell’assegno pensionistico.
Il tema delle pensioni, in Italia, è sempre caldo. Sotto tutti i punti di vista. Un po’ ogni schieramento politico, da sempre, promette aumenti e variazioni, ma quasi mai questi annunci si sono concretizzati in misure concrete. Oggi, invece, è possibile per i pensionati vedere crescere il proprio assegno mensile. Ecco come muoversi, stando alle indicazioni fornite dall’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale.
La questione relativa al nodo pensioni non è solo una questione di tipo politico. Da anni, un po’ tutti i partiti sostengono la necessità di superare la Legge Fornero. Si tratta, soprattutto, di un cavallo di battaglia della Lega di Matteo Salvini. Si pensa di dover incidere non solo sulla pregnante questione dell’età pensionabile. Ma anche sulle cifre in sé percepite dai pensionati italiani, giudicate da molti troppo basse, soprattutto alla luce delle difficoltà economiche del Paese e l’inflazione galoppante che ha eroso e sta erodendo il potere d’acquisto di quasi tutti gli italiani.
Ma il tema delle pensioni assume connotati non solo politici. E non solo, come ovvio, economici. Si tratta anche di temi sociali e di coesione comunitaria, dato che i nostri pensionati, soprattutto in determinate famiglie e soprattutto a determinate latitudini svolgono un’opera quasi di welfare per aiutare finanziariamente i cittadini.
Come aumentare l’importo delle pensioni
È dunque fondamentale conoscere tutti i meccanismi che permettono di aumentare l’assegno pensionistico mensile. Spesso, infatti, l’importo scende per via di prestazioni aggiuntive non richieste o contributi versati ma non considerati nel calcolo finale della pensione. Oggi l’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale entra nel merito per superare ogni difficoltà e incassare di più.
Le soluzioni principali per ottenere il giusto importo di pensione sono due: il supplemento di pensione e la domanda di ricostituzione della pensione. Il supplemento di pensione si applica ai contributi versati successivamente al pensionamento, mentre la ricostituzione serve a far valutare contributi versati ma non inclusi nella liquidazione iniziale, oltre che a gestire aspetti legati al reddito. In particolare, la ricostituzione aiuta a recuperare i cosiddetti “diritti inespressi”, ovvero somme aggiuntive che il pensionato deve richiedere tramite dichiarazioni reddituali periodiche, anziché riceverle automaticamente.
Tra i diritti inespressi rientrano le maggiorazioni sociali, le integrazioni al trattamento minimo INPS, gli assegni familiari (ANF) e la quattordicesima. Comunicare i propri redditi e quelli del coniuge all’INPS può permettere al pensionato di ottenere queste somme aggiuntive, che non vengono assegnate automaticamente alle pensioni inferiori al minimo.
Per verificare la presenza di tali somme aggiuntive, il pensionato può scaricare il modello OBIS/M dal portale dell’INPS. Questo documento, che funge da busta paga del pensionato, consente di controllare se sono state applicate tutte le integrazioni previste. In caso contrario, è necessario procedere con le richieste tramite la ricostituzione della pensione.
