Se prendi un volo devi fare attenzione a diversi aspetti fra cui il limite di denaro contante da portare: rischi grosso se non lo rispetti.
In estate è molto probabile prendere l’aereo per spostarsi per le vacanze. Quando si viaggia con questo mezzo bisogna fare attenzione a diversi aspetti: recarsi in aeroporto con grosso anticipo, la dimensione e il peso del bagaglio, ma soprattutto sapere ciò che si può portare con sé e ciò che invece è vietato portare in volo.
In particolare, bisogna fare attenzione a quanto denaro si porta in viaggio perché ci sono dei limiti da non superare, soprattutto quando si parla di contanti. Se si supera questo limite, si corrono dei rischi molto grossi.
Esistono norme ben precise riguardo i soldi in contanti che si possono portare su un volo aereo. Bisogna infatti fare molta attenzione ai limiti imposti per non incorrere in sanzioni molto salate. La normativa è rigida e severa a riguardo, proprio perché si vogliono evitare attività illegali come il riciclaggio di denaro o il finanziamento del terrorismo.
Il Decreto Legislativo n°195 del 2008 parla chiaro a tal riguardo: nell’articolo 3, comma 1, viene specificato che l’importo massimo di denaro contante con il quale si può viaggiare in aereo è pari a 10.000 euro. Per denaro contante non si intendono solo le banconote ma anche assegni, traveller’s cheque, carte ricaricabili e titoli al portatore oltre che il valore di preziosi come anelli, collane o diamanti.
La legge, inoltre, non vale solo per i voli interni all’Italia, ma anche per tutti quelli diretti o in arrivo dall’estero, compresi i paesi extraeuropei. Chi supera il limite di contanti, ovvero 10.000 euro, dovrà dichiararlo alle autorità doganali della meta di destinazione e compilare un modulo, ovvero un’autocertificazione in cui il portatore dichiara di non compiere attività illecite con quel denaro. Il documento va consegnato al momento dell’entrata e dell’uscita dal territorio italiano.
Una copia del documento viene consegnata al passeggero ed una copia invece viene conservata in dogana. Per tutti i trasgressori, ovvero coloro che non dovessero denunciare la somma trasportata, sono previste sanzioni molto severe: una multa fino al 40% del valore eccedente, con un minimo di 300 euro, oltre al sequestro dei beni non dichiarati.
Per evitare il sequestro, i responsabili devono pagare l’ammenda del 5% presso l’ufficio doganale, a condizione che l’importo non superi i 250.000 euro e non siano state commesse altre scorrettezze. Qualora si verificasse il sequestro, per 5 anni dalla violazione i trasgressori non potranno riottenere i beni. L’illecito implica l’avviamento di un processo penale per indagare riguardo il motivo della mancata dichiarazione dei beni trasportati.