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Bonus pensione di giugno: ecco chi riceverà un assegno molto più alto

Chi nel mese di giugno 2024 potrà beneficiare di un trattamento pensionistico più alto? Ecco quali pensioni aumenteranno.

Nonostante una rivalutazione legata all’andamento inflazionario ad inizio anno, le pensioni di molti italiani rimangono inferiori, in proporzione, rispetto al caro vita, rendendo complicato arrivare a fine mese riuscendo a soddisfare tutte le principali necessità.

Chi riceverà un trattamento pensionistico più elevato da giugno 2024 in poi (galleriaborghese.it)

In tanti si chiedono dunque se nel corso dell’anno, ed in particolare nel mese di giugno al via, siano previsti ulteriori incrementi dell’importo del trattamento pensionistico. In tal senso vi sono una cattiva ed una buona notizia: effettivamente una importante fetta di pensionati già con il prossimo cedolino potrà godere di soldi in più. Scopriamo dunque per quale motivo non tutti potranno gioirne.

Pensioni più alte a giugno: requisiti e importi previsti

Iniziamo col dire che, guardando alla totalità dei pensionati, non vi è la previsione di aumenti per le pensioni né tantomeno di arretrati da aggiungere al cedolino. Pertanto nella stragrande maggioranza dei casi la situazione non varierà rispetto ai mesi di marzo, aprile e maggio e bisognerà dunque continuare a prestare molta attenzione alle proprie uscite in rapporto alle entrate per non rischiare di ritrovarsi con poca disponibilità economica nei mesi ‘caldi’ delle vacanze. Ciò nonostante molti pensionati, e lo prevede la legge, potranno ottenere dei soldi in più.

Maggiorazioni pensione per chi ha ape sociale o quota 103. i requisiti (galleriaborghese.it)

Il motivo di questa maggiorazione è legato al ricalcolo delle prestazioni pensionistiche previsto a partire dai 67 anni di età, ovvero quando si raggiunge l’età minima per ricevere la pensione di vecchiaia. Si tratta di un meccanismo che va dunque ad interessare, in primis, coloro che hanno sfruttato l’Ape sociale o Quota 103 per andare in pensione. Occorre dunque andare a verificare il proprio status per stabilire se verrà corrisposto un incremento del trattamento pensionistico o meno.

Per fare un esempio chi, sfruttando l’Ape sociale, è andato in anticipo in pensione ricevendo però un assegno ampiamente penalizzato dal punto di vista dell’importo, una volta raggiunti i 67 anni inizierà a ricevere la pensione di vecchiaia ritrovandosi con un valore molto più elevato. Anche Quota 103 prevede una temporanea riduzione dell’assegno pensionistico, ma questa condizione viene ad interrompersi nel momento in cui lo scalino anagrafico legato al trattamento pensionistico di vecchiaia viene raggiunto. Se questo accadrà nel mese di giugno le penalizzazioni verranno da quel momento cancellate e l’assegno corrisposto includerà le maggiorazioni.

Daniele Orlandi

Giornalista pubblicista dal 2012, ho collaborato con giornali cartacei e online, come social media manager e al coordinamento di redazione. Appassionato di musica, ambiente, architettura e arredamento.

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