Cambia l’assegno INPS nel mese di agosto: nuovi importi pensione anche per quella anticipata

Ad agosto ci sono importanti novità in arrivo riguardo le pensioni: cambiano gli importi per molti assegni. Vediamo insieme tutto nei dettagli.

Agosto sarà un mese foriero di grandi novità, forse ancor più di quanto è stato luglio. Migliaia di pensionati riceveranno assegni un po’ diversi. Analizziamo insieme la situazione. Luglio è stato il mese delle grandi cifre: la rivalutazione delle pensioni minime con tanto di arretrati uniti alla quattordicesima hanno fatto lievitare gli assegni di milioni di pensionati.

Pensioni di agosto
Novità sulle pensioni: cosa aspettarsi nel mese di agosto – galleriaborghese.it

Chi fino a giugno prendeva 563,74 euro al mese – il trattamento minimo dell’Inps per il 2023 – a partire da luglio ne riceve 572 se ha meno di 75 anni o addirittura 600 se ha già compiuto 75 anni. La quattordicesima – spettante solo a chi ha almeno 64 anni e una pensione fino a due volte l’assegno sociale – ha comportato incrementi compresi tra 336 euro e 655. Anche agosto porterà tante novità. Non tutte positive però.

Pensioni di agosto: tutte le novità

Una ventata di novità appena prima di partire per le vacanze. Molti riceveranno assegni più ricchi mentre altri subiranno decurtazioni. Vediamo dunque tutte le novità di agosto. I primi aumenti sono legati alla rivalutazione delle pensioni minime che proseguirà fino alla fine dell’anno. Gli assegni pari o inferiori a 563,74 euro saranno rivalutati dell’1,5% per chi ha meno di 75 anni e del 6,4% per chi ha già spento 75 candeline.

Pensioni, novità
Pensioni, gli aumenti e i tagli di agosto – galleriaborghese.it

Ad agosto, inoltre, arriveranno i rimborsi del 730 per chi ha fatto la dichiarazione dei redditi entro il 20 giugno. I rimborsi, infatti, vengono accreditati dall’Inps sull’assegno previdenziale a due mesi di distanza dalla presentazione del 730. Brutte notizie, invece, per chi percepisce una pensione di reversibilità: una nuova sentenza della Corte costituzionale ha stabilito che l’importo delle pensioni di reversibilità deve essere ridotto per la quota maggiore di pensione in base a quanto una persona percepisce già con altri redditi.

Dunque molti assegni potrebbero subire decurtazioni. Infine agosto è un mese bollente perché a Palazzo Chigi ancora si discute su quali misure di pensione anticipata approvare. In ballo ci sono Quota 103 che prevede l’uscita dal lavoro a 62 anni con 41 di contributi; Opzione donna che consente ad alcune categorie di lavoratrici di andare in pensione a 60 anni (59 in presenza di un figlio, 58 in presenza di due o più figli) con 35 anni di contributi; l’estensione a tutti di Quota 41 e, infine, il ripristino di Quota 96.

Quest’ultima opzione permetterebbe di andare in pensione a 61 anni con un requisito contributivo di 35. Esisteva fino al 2012 ma fu cancellata dal Governo Monti quando poi entrò in vigore la legge Fornero che ha fissato l’età pensionabile a 67 anni e con almeno 20 di contributi. Obiettivo del Governo Meloni è proprio dire addio alla legge Fornero, ma a causa della mancanza di sufficienti risorse finanziarie è probabile che la riforma delle pensioni non veda la luce nemmeno nel 2024.

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