Caro benzina, i rialzi non si fermano: perché il governo non pensa al taglio delle accise?

Il caro benzina è un vero problema per gli automobilisti e i rialzi non si fermano: ecco perché il governo non pensa al taglio delle accise.

Uno dei più grandi problemi di questa estate è il costo della benzina e del diesel tornato alle stelle, proprio mentre migliaia di persone decidono di prendere la macchina e raggiungere le località turistiche. Un disagio che sta mettendo in difficoltà milioni di famiglie.

Caro benzina: carburante alle stelle
Il prezzo del carburante è alle stelle – galleriaborghese.it

Sono ormai diverse settimane che il caro benzina continua a preoccupare tutti, soprattutto perché i rincari del carburante sembrano ormai inarrestabili. Poco e niente ha fatto il Decreto Trasparenza, approvato dal governo qualche mese fa, nel quale veniva stabilito l’obbligo dei distributori di esporre i listini medi. Proprio per questo ora la situazione è parecchio complicata.

Numerose sono le associazioni di categorie e realtà di settore che sono intervenute in materia per cercare di capire che cosa sta scucendo e qual è il reale motivo che spinge il governo a non tagliare le accise. Nonostante ormai i prezzi della benzina e del diesel siano arrivati alle stelle, proprio nel periodo in cui sulle autostrade c’è il bollino nero per il traffico.

Caro benzina: ecco perché il governo non taglia le accise

Il governo a guida Giorgia Meloni non ha intenzione di tagliare le accise sui carburanti, malgrado i rialzi vertiginosi dei prezzi di benzina e diesel nelle ultime settimane. A spiegare i propositi dell’esecutivo è stato il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso.

Caro benzina: perché governo non taglia accise
Il governo non ha intenzione di tagliare le accise – galleriaborghese.it

Il ministro ha spiegato che il taglio delle accise è stato un intervento del governo precedente, quello guidato da Mario Draghi, quando i prezzi erano schizzati alle stelle, mentre oggi i dati sarebbero diversi. E quindi il loro obiettivo è quello di destinare le risorse pubbliche dove ci siano davvero le emergenze, per poi fare esempi sul taglio del cuneo fiscale e altri interventi in merito al potere di acquisto per coloro più svantaggiati.

Per il momento, dunque, il governo non vede il caro benzina come una priorità e, pertanto, il Decreto Trasparenza può bastare. Inoltre, il ministro ha spiegato che la situazione italiana sarebbe anche migliore rispetto a quella degli altri paesi europei come Francia, Spagna e Germania. Per Urso, gli aumenti del carburante “sono una conseguenza dell’incremento delle quotazioni internazionali”.

Quindi, proprio per questi motivi, il governo non interverrà con il taglio delle accise. Una presa di posizione che ha scatenato il dibattito politico, con le opposizioni che sono andate all’attacco. A questo, inoltre, si aggiungono anche i rincari alimentari che continuano ad esserci e mettere in difficoltà famiglie e imprese.

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