Continua il successo per 4 Hotel condotto dallo chef Bruno Barbieri, che in un’intervista ha rivelato un particolare sulla sua carriera.
Nonostante si rincorrano voci su un possibile addio a Masterchef, lo chef Bruno Barbieri si gode l’enorme successo che sta riscuotendo con la trasmissione 4 Hotel, in onda su Sky, arrivata alla sesta stagione. Nell’edizione di quest’anno il cuoco romagnolo si è spinto anche in diverse strutture estere, in particolare a Malta e a Marrakech.
Dopo aver raggiunto i propri obiettivi in cucina, conquistando ben sette stelle Michelin, Barbieri si è dedicato molto alla televisione. Lì ha trovato una carriera parallela a quella dietro i fornelli. Salito alla ribalta per esser diventato uno dei giudici più spietati del noto show culinario, è passato a valutare a che punto è il settore dell’accoglienza nel nostro Paese. Più volte ha ammesso di essere orgoglioso di quanto fatto di buono attraverso le trasmissioni.
A tratti le soddisfazioni ottenute sul piccolo schermo sono state maggiori di quelle da chef. Sì, perché insieme ai compagni di viaggio che si sono succeduti nel tempo a Masterchef, ad esempio, ha contribuito a creare una coscienza nuova. È dell’idea che ora le persone scelgano i ristoranti stellati per vivere un’esperienza, per ascoltare una storia, non per riempirsi la pancia. Lo stesso vale per 4 Hotel: “Ho notato che si fa molta più attenzione all’utilizzo della plastica e a ridurre gli sprechi al minimo”, ha dichiarato a Vanity Fair.
Burno Barbieri: “In cucina prima ho imparato a non parlare. Poi il momento è arrivato”
Tutto ciò che ha conquistato nella vita lo ha fatto grazie al rispetto di chi gli ha fatto da maestro e soprattutto l’attenzione, mettendo da parte idiosincrasie e manie di egocentrismo. Solo attraverso il silenzio e l’ascolto ha potuto assorbire gli insegnamenti necessari per crescere e diventare ciò che è oggi. È così che ha raggiunto i traguardi prefissati.
Lo ha raccontato durante il podcast condotto da Gianluca Gazzoli Passa dal BSMT: “Questo mestiere puoi farlo solo se lo ami profondamente”, ha esordito così alla domanda della voce di Radio Deejay. “Devi avere un po’ di talento, ci mancherebbe altro. L’importante per me è non parlare”, ha ammesso. Ha poi continuato riportando la propria esperienza: “Io fino a 35 anni sono stato in silenzio, il mio io era carta assorbente che prendeva informazioni da ogni parte”.
Infine, chiosa sui risultati: “Ho girato il mondo, ho fatto tantissimi stage, incontravo chef e non parlavo mai. Li guardavo da lontano, cosa facevano e come si comportavano. Ho sempre pensato: ‘Un giorno arriverà il mio momento’ e alla fine il mio momento è arrivato!”.
