Civita di Bagnoregio, il triste destino della città che muore

Andiamo alla scoperta di un luogo incantevole e unico nel suo genere, l’antico borgo di Civita di Bagnoregio, chiamata la città che muore.

Civita di Bagnoregio è un antico borgo di origine etrusca situato in provincia di Viterbo, nel Lazio, al confine con l’Umbria, che è stata soprannominata “la città che muore” dallo scrittore Bonaventura Tecchi. Vi starete chiedendo il perché di tutto ciò, e allora vediamo insieme la storia di questo paese che rischia di scomparire.

Civita di Bagnoregio, città che muore
Una suggestiva immagine di ciò che resta di Civita di Bagnoregio – galleriaborghese.it

Inserito tra i borghi più belli d’Italia fin dal 2017, Civita di Bagnoregio è diventato un luogo molto ambito dai turisti che apprezzano la sua unicità. Se anche voi cercate una fuga dalla frenesia della vita moderna e volete scoprire questa località suggestiva, ecco tutto quello che dovete sapere.

Civita di Bagnoregio, la città che muore meta di migliaia di turisti ogni anno

Civita è una frazione di Bagnoregio. Il borgo è costruito su un’alta collina di tufo, circondata da un profondo canyon, la Valle dei Calanchi, una meraviglia creata dall’erosione dovuta ad acqua e vento, il che lo rende particolarmente suggestivo e pittoresco. La sua origine risale all’epoca etrusca, ma è stato abitato anche dagli antichi Romani.

Duomo di San Donato a Civita di Bagnoregio
Piazza e Duomo di San Donato a Civita di Bagnoregio – galleriaborghese.it

Il nome che lo scrittore Bonaventura Tecchi diede a questo borgo, ossia la città che muore, si deve alla particolare conformazione della roccia su cui si trova la frazione di Civita di Bagnoregio che proprio a causa dell’erosione del terreno e dei fenomeni di cedimento del tufo rischia di scomparire del tutto.

Di fatto al momento il paese è quasi del tutto disabitato e resistono solo una decina di abitanti. Ma a visitare questo luogo incredibile sono ogni anno oltre 700mila turisti che si inerpicano lungo un ponte di 300 metri, unica via di accesso al borgo.

Infatti il borgo è accessibile solo a piedi attraverso questo ponte pedonale, nessun mezzo di trasporto può accedere all’abitato. Questo rende ancora più magica l’atmosfera per chi si addentra tra i vicoletti e le antiche case di pietra della cittadina. Qui il silenzio e la tranquillità dominano incontrastati, insieme ai gatti di Civita.

Per preservare questo che è uno dei borghi fantasma italiani dal rischio di collasso purtroppo non è possibile agire in alcun modo. Prima o poi è destinato a crollare e scomparire per sempre. Già diversi crolli che sono avvenuti negli anni passati hanno distrutto edifici e chiese che si sono sbriciolate ai piedi della rupe.

Cosa vedere

Ma se volete andare a scattare un selfie sul belvedere sappiate che bisogna pagare un biglietto per accedere a questo borgo magico e fuori dal tempo, davvero molto affascinante.

Si entra da Porta Santa Maria, dominata da leoni con una testa umana tra le zampe. Da Piazza San Donato, centro del borgo, si vede il Duomo di San Donato, mentre la Cattedrale è in Piazza Cavour e al suo interno è custodita una reliquia di San Bonaventura.

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