Come in un futuro distopico: l’IA può leggerti nel cervello | Ecco cosa sta succedendo

L’intelligenza artificiale può entrare nella nostra mente? Sì: la tecnologia fa ogni giorno passi da gigante, con potenziali importanti benefici, ma anche enormi pericoli.

Un’intelligenza artificiale capace di leggere la nostra mente interpretando i segnali nel nostro cervello ed estrapolando i nostri pensieri da tali informazioni. Non è la trama di un film alla Blade Runner, ma la realtà che si sta apparecchiando sotto ai nostri occhi. È un processo non invasivo, nel senso che l’IA legge le scansioni cerebrali invece di fare affidamento su elettrodi impiantati chirurgicamente, utilizzando lo stesso tipo di tecnologia di ChatGPT.

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L’intelligenza artificiale “legge” le menti interpretando i segnali cerebrali. (GalleriaBorghese.it)

L’intelligenza artificiale legge dunque le menti interpretando i segnali cerebrali. I primi tentativi in questa direzione si sono basati su metodi invasivi per misurare gli impulsi elettrici nel cervello, e in certi casi si è riusciti a indovinare singole parole o anche brevi frasi. Più di recente invece sono stati sfruttati algoritmi di deep learning e modelli linguistici per interpretare scansioni cerebrali non invasive con risultati molto più importanti.

Il potere dell’intelligenza artificiale sul nostro cervello

La lettura della mente da parte dell’AI inizia con una scansione di risonanza magnetica funzionale (fMRI) del cervello di un individuo. I dati della scansione vengono inviati a un programma di intelligenza artificiale ad hoc che li interpreta utilizzando un modello linguistico di ampia portata, in un un processo sostanzialmente identico alla somministrazione di un testo a ChatGPT. L’IA analizza i dati e quindi determina a cosa stava pensando la persona in base a un ricco database con i risultati di altre scansioni.

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Alcuni esperimenti hanno già permesso di trasformare i pensieri o i sogni di una persona in testi e immagini. (GalleriaBorghese.it)

Alcuni esperimenti di “lettura della mente” da parte dell’intelligenza artificiale hanno trasformato i pensieri di una data persona, o persino i suoi sogni, in testi e immagini. I potenziali risvolti sono di assoluta importanza. Uno degli impieghi più importanti sarà nell’assistenza alle persone affette da paralisi e altre gravi patologie. L’intelligenza artificiale non invasiva per la lettura della mente potrebbe inoltre controllare protesi e altri dispositivi tramite scansioni cerebrali anziché elettrodi installati chirurgicamente. Oltretutto, l’intelligenza artificiale può imitare le voci in modo realistico, quindi qualcuno che è rimasto senza possibilità di movimento e parola, magari a seguito di un terribile incidente, potrebbe teoricamente persino parlare usando la propria voce, se ci sono registrazioni disponibili per addestrare l’IA.

Uno dei primi successi di lettura della mente con l’IA si è basato su una versione personalizzata di GPT-1, un predecessore della tecnologia che sorregge ChatGPT. In quel caso, i volontari sono rimasti nelle macchine per la risonanza magnetica per ore mentre ascoltavano dei podcast per creare una congrua banca dati. I ricercatori hanno quindi addestrato GPT-1 utilizzando le scansioni cerebrali e gli audio podcast corrispondenti.

Insomma, ci sono molte possibilità interessanti legate all’IA che legge la mente, ma anche una serie di considerazioni etiche e preoccupazioni sulla privacy che derivano dai potenziali usi di questa tecnologia. I problemi relativi al consenso, alla privacy e alla sicurezza dei dati sono tutte questioni chiave.

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