Conservi ancora il tuo primo PC? Non buttarlo, può valere una fortuna: i computer più rari degli anni ’90

PC dal valore inestimabile, altri prodotti rari e di vecchia data. Buttarli vorrebbe dire perdere delle cifre importanti, in alcuni casi da non credere. Controllare è una prassi da fare nel minor tempo possibile, potrebbe essere già troppo tardi. 

Conservare il primo PC posseduto potrebbe essere una grande idea, specialmente nel caso di un prodotto di grande valore storico e anche di natura economica. In alcuni casi si tratta di prodotti in disuso, in altri però il valore di mercato è altissimo. All’epoca acquistati per diversi milioni (di lire), ora varrebbero più del previsto. Una sorpresa praticamente inaspettata, urge però controllare subito negli scaffali o nei bauli presenti in casa.

PC guadagni vecchi modelli
Con un vecchio PC l’affare può essere dietro l’angolo – foto Galleriaborghese.it

Mai come in questi casi c’è bisogno di fare un controllo certosino e attento sui dispositivi posseduti. L’attenzione non basta, urge porre grande attenzione anche ai minimi dettagli. Sicuramente un esperto informatico può aiutare nel dare un valore al dispositivo ritrovato e proprio così si scoprono veri e propri tesoretti. Non resta che scoprire quali siano i PC datati il cui valore sul mercato è da far girare la testa.

Quali sono i PC che possono valere una fortuna

Analizzando alcuni pezzi in ordine cronologico sicuramente troviamo il Sega TeraDrive del 1991 un computer uscito solamente in Giappone. Un prodotto ibrido fra Sega Mega Drive (tipo console) e un computer IBM 286 che costava all’epoca circa 1.840 dollari, ma si rivelò un vero e proprio flop. La lista non finisce qui perché ci sono anche altri PC che potrebbero valere una fortuna nonostante siano tecnologicamente arretrati.

PC vecchi
Flop in passato, valore immenso nel futuro: i vari modelli inaspettati – foto Galleriaborghese.it

Un esempio è l’AT&T EO Personal Communicator 440 (1993). Si tratta di una specie di tablet animato dal sistema PenPoint OS. Questo pezzo pregiato supporta telefonate, fax e messaggi di posta elettronica. Un anno di vita sul mercato, poi l’uscita dalle scene a causa delle scarse vendite. Nulla a che fare con gli attuali iPad, specialmente con le vendite dei prodotti targati Apple.

Soltanto 1.800 sono gli esemplari venduti di Be BeBox (1995), computer dotato di due processori PowerPC da 66 Mhz e dal costo di 1.600 dollari. All’epoca Apple decise di lanciare la piattaforma BeOS, sistema operativo sfruttato proprio sul BeBox.

Nel 1996 spazio all’Apple Network Server 500 & 700, nulla a che vedere ovviamente con gli attuali Mac. Sistema operativo AIX di IBM, questa tipologia di PC erano macchine industriali con prezzi fra 11mila e 19mila dollari. A conti fatti, però, si rivelarono un clamoroso flop, con tanto di conseguenze economiche importanti per l’azienda produttrice. E anche il Tiger Learning Computer (1997), specie di sapientino targato Apple che non fu mai distribuito sul mercato, ma di cui si trovano in giro alcuni esemplari di prova.

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