Conto corrente cointestato: la banca deve darti un ricco risarcimento, occhio alla novità

Non tutti lo sanno, ma in caso di conto corrente cointestato è previsto da parte della banca un risarcimento, ecco perché.

Avere un conto corrente cointestato è una soluzione scelta da molti, che ne apprezzano la praticità. In genere, infatti, si tratta di un’opzione che prendono in considerazione le coppie (molti mantengono anche un conto personale), così da gestire insieme le varie spese che si devono sostenere per la casa e non solo. Spesso viene però presa in considerazione anche per i ragazzi, che hanno qualche risparmio da parte, ma per evitare che possano fare spese folli e inutii uno dei genitori sceglie di essere il cointestatario.

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Avere un conto corrente cointestato può essere davvero comodo – Foto: Galleriaborghese.it

Al momento dell’apertura la banca invita inoltre a fare una scelta tra conto corrente cointestato a firma congiunta o disgiunta. Nel primo caso è necessaria la presenza di tutti i titolari per effettuare ogni operazione (prelievi, bonifici, emissione di assegni), mentre nel secondo caso ogni cointestatario può agire senza il consenso dell’altro quando ne ha la necessità.

Hai scelto il conto corrente cointestato? Ti spettano soldi

Pur essendo a conoscenza di avere scelto un conto corrente cointestato, non tutti sanno se il proprio sia a firma congiunta o disgiunta. Esserne a conoscenza è però fondamentale perché da questo dipende la possibilità o meno di gestire i soldi. È proprio per questo che è importante avere un rapporto trasparente con la propria banca, così da ricevere tutto il supporto necessario.

Non è detto però che tutte le filiali siano sempre disponibili, anche se questo sta a indicare di non essere in grado di eseguire al meglio il proprio lavoro. È però possibile segnalare eventuali anomalie in giudizio e ottenere in alcuni casi addirittura un risarcimento, come accaduto a una donna che si è rivolta al Tribunale di Como.

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La scelta di citare la banca si è rivelata vincente – Foto: Galleriaborghese.it

La correntista infatti riteneva ingiusta la compensazione effettuata dall’istituto di credito, ritenendo scorrette le somme che erano state prelevate, pari a 279.767,95 euro, per questo ne chiedeva la restituzione, oltre agli interessi di mora dal fatto al saldo effettivo. Non solo, tra le sue richieste c’era anche la non debenza dell’importo da parte della ricorrente. Il comportamento della banca, a suo dire, era scorretto: era arrivata a negare ogni tipo di negoziazione a uno dei cointestatari, pur non essendo previsto dalle norme in vigore.

La contribuente ha ottenuto parere favorevole da parte del giudice, per questo non può che essere soddisfatta per quanto fatto.. Ora infatti sarà possibile per lei ottenere un indennizzo, anche piuttosto elevato, pari a 279.767,95 euro, a cui si aggiungono gli interessi legali dall’operata compensazione al saldo. Non solo, come spesso capita in casi simili, sarà compito della banca anche risarcire la cliente per le spese sostenute in giudizio, anche se non è detto che a questo punto lei decida di voler mantenere i suoi soldi in quell’istituto i credito.

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