Un nuovo studio sta lasciando tutti a bocca aperta: finalmente sappiamo che cosa si sente gli attimi prima di morire. Incredibile!
La morte è una condizione che tutti dobbiamo necessariamente accettare. Fa parte della vita, vi è legata indissolubilmente e, volenti o nolenti, dobbiamo affrontarla per forza, prima o poi. Scenderci a patti, tuttavia, non è semplice, sia che si tratti del nostro momento di lasciare questo mondo, sia che si tratti della morte di una persona cara, un parente o un amico. Avere paura è umano, così com’è chiedersi come sarà, che cosa si proverà e se ci sarà qualcosa dopo o meno.
La scienza non può rispondere all’ultima domanda, naturalmente, a cui soltanto la religione dà risposte, a chi crede. Ma può sicuramente rispondere alle prime due: grazie ad uno studio incredibile e che sta facendo il giro del web, finalmente sappiamo che cosa si prova quando si muore, gli attimi prima che accompagnano il nostro corpo al trapasso. Ecco tutto quello che volevi sapere, o forse no.
Finalmente sappiamo cosa si prova prima di morire: la ricerca lo ha svelato
Nonostante ci sia poco riguardo la morte che ci possa consolare o rendere il tutto meno amaro, ci sono sicuramente informazioni che possono farci scendere meglio a patti con la cupa mietitrice. Per esempio, uno studio incredibile ha svelato cosa si prova mentre si muore e sono ottime notizie, soprattutto per chi ha paura di soffrire o di vivere male l’ultimo viaggio. Dipende molto, ovviamente, dalle condizioni in cui ci si trova: una morte violenta, pacifica, di malattia, di vecchiaia, sono tutti casi molto diversi tra di loro, così come sono diverse le persone.
Ma tramite studi scientifici ed esperienze da parte di persone che hanno vissuto esperienze di pre-morte, si può stabilire con una certa sicurezza che prima di morire si prova una sensazione di pace e serenità, di pacifica accettazione di quello a cui stiamo andando incontro. Quello che chi è tornato indietro – non dalla morte cerebrale, tuttavia da esperienze di pre-morte – racconta è molto contrastante e variegato.
C’è chi dice di aver visto una luce accecante, chi di essersi visto uscire dal proprio corpo, chi ha visto la mamma o altri parenti morti, chi ha visto una figura che ha associato a Dio o ad altre divinità e chi, invece, confessa di essere soltanto scivolato in un’oscurità apparentemente infinita. Ma ciò che accomuna la maggior parte dei racconti è la sensazione di pace e tranquillità che accompagna tutte queste esperienze.
