Una mossa controversa scuote il mondo dello streaming sportivo. I tifosi tremano per il proprio portafoglio mentre si prepara una battaglia legale.
L’estate sta per finire e con l’avvicinarsi della nuova stagione calcistica, DAZN ha deciso di fare una mossa che ha lasciato molti tifosi a bocca aperta. La piattaforma di streaming sportivo, che detiene i diritti per trasmettere tutte le partite della Serie A fino al 2029, ha annunciato un aumento dei prezzi che ha scatenato un vero e proprio terremoto tra gli abbonati.
Come un fulmine a ciel sereno, la notizia si è diffusa rapidamente, lasciando molti fan con l’amaro in bocca. La passione per il calcio è grande, ma il portafoglio ha i suoi limiti. E così, mentre gli appassionati cercano di fare i conti con questa novità, si sta formando un fronte di protesta che potrebbe presto trasformarsi in una vera e propria battaglia legale.
La situazione è tesa, l’aria è carica di elettricità come prima di un rigore decisivo. Da una parte c’è DAZN, che si difende parlando di “mutate condizioni di mercato”. Dall’altra ci sono i tifosi, che si sentono presi in giro e chiedono spiegazioni. Ma cosa c’è davvero dietro questo aumento? E soprattutto, quali saranno le conseguenze?
Il Codacons, l’associazione che difende i diritti dei consumatori, ha deciso di scendere in campo e ha alzato il cartellino rosso contro DAZN, presentando un esposto all’Antitrust. L’accusa è pesante: pratica commerciale scorretta.
Il problema non è solo l’aumento in sé, ma il modo in cui è stato comunicato. DAZN ha inviato ai suoi clienti un messaggio lungo e articolato, pieno di informazioni sulle novità del servizio. Ha parlato dei Giochi Olimpici di Parigi 2024, ha elencato tutti gli sport che si possono vedere sulla piattaforma. Solo alla fine, quasi nascosta tra le righe, c’era la notizia dell’aumento dei prezzi.
Questa mossa non è piaciuta al Codacons, che la vede come un tentativo di mascherare una notizia scomoda. L’associazione sostiene che gli aumenti non sono giustificati, soprattutto considerando che l’inflazione in Italia è ferma allo 0,8% da mesi. Inoltre, fa notare che la lotta alla pirateria sta dando i suoi frutti, rendendo meno plausibile la scusa delle perdite dovute allo streaming illegale.
DAZN si trova ora in una posizione difficile. Da un lato, deve far fronte a costi enormi: 700 milioni all’anno per i diritti della Serie A sono una cifra da capogiro. Dall’altro, rischia di perdere abbonati se i prezzi diventano troppo alti. La battaglia è appena iniziata. I tifosi aspettano di vedere come si evolverà la situazione, sperando in un ripensamento o in un intervento delle autorità.