Dolore fisico, la nostra mente può controllarlo? I risultati dello studio sono sorprendenti

La nostra mente è in grado di controllare il dolore fisico? Quanto emerso in un recente studio è sorprendente.

Ebbene, potrebbe sembrare incredibile eppure abbiamo molto più potere su di noi di quanto pensiamo. Molto spesso, infatti, tendiamo a sottovalutare quella che è la forza della nostra mente e soprattutto in che modo possiamo usarla per agire su ciò che più sembra metterci in ginocchio come, ad esempio, il dolore.

Il potere della nostra mente sul dolore
Dolore fisico, la nostra mente può controllarlo? – galleriaborghese.it

Come ben sappiamo, infatti, quando parliamo del dolore fisico, facciamo riferimento a qualcosa che in alcuni casi può essere catalogato anche come cronico e, proprio per questo motivo, in un certo senso invalidante per coloro che devono conviverci nonostante tutto.

Secondo uno studio recente, tuttavia, solo e – forse sarebbe il caso di dire soprattutto – attraverso il potere della nostra mente possiamo manovrare e controllare il nostro dolore. Scopriamo insieme in che modo farlo e soprattutto cosa rivela l’indagine.

Dolore fisico, come controllarlo attraverso la mente

Sebbene sia sbagliato, in un certo senso, associare ogni cosa solo al nostro controllo mentale, è altrettanto errato escludere del tutto il potere che la nostra mente e i nostri pensieri possono avere su di noi. Proprio per questo motivo, uno studio recente ha cercato di elaborare un approccio che si trovi proprio a metà tra queste due visioni e, soprattutto, di verificare la reale capacità della nostra mente di poter agire sul dolore cronico che spesso sembra metterci in ginocchio.

Il potere della nostra mente sul dolore
Il potere della nostra mente sul dolore fisico – galleriaborghese.it

A occuparsi di questo studio, nello specifico, è stato Vitaly Napadow: si tratta di un neuroscienziato che, presso la Harvard Medical School e il Massachusetts General Hospital, si è occupato di studiare proprio il modo in cui lavora il nostro cervello e in cui questo elabora il dolore, arrivando così a gestirlo e in alcuni casi anche ad attenuarlo.

In particolare, ha deciso di usare come base di appoggio di questo suo studio un elettroencefalografia che gli ha permesso di traccia le onde celebrali di quei pazienti che soffrono in modo cronico in prossimità della zona lombare. Pare, infatti, che quando si parla del dolore cronico si faccia riferimento a una situazione spesso invalidante e che affligge almeno il 20% degli americani.

Questo non può che avere delle conseguenze devastanti, come ad esempio una dipendenza dagli analgesici oppioidi e anche la morte, solo nel 2019, di ben cinquanta mila persone. Proprio per questo motivo, questo studio ha cercato di concentrarsi sull’aiuto che possiamo ottenere proprio dalla nostra mente: secondo questa nuova prospettiva, pensare che la nostra situazione non migliorerà mai, non farà altro che aggravare la nostra condizione e portarci alla catastrofizzazione.

Gestione cookie