La principale causa di morte e disabilità al mondo: l’ictus. Fondamentale, dunque, riconoscerne l’insorgenza già agli albori.
Ogni anno, milioni di persone sono colpite da in ictus. Si tratta di una delle principali cause di morte o di menomazione. L’ictus cerebrale, infatti, può lasciare segni permanenti se non trattata tempestivamente. Conoscere i sintomi iniziali dell’ictus può fare la differenza tra la vita e la morte, o tra un recupero completo e una disabilità permanente.
Un ictus si verifica quando il flusso di sangue al cervello viene interrotto, solitamente a causa di un’ostruzione o di una rottura di un vaso sanguigno. Questa interruzione impedisce alle cellule cerebrali di ricevere ossigeno e nutrienti, causando la loro morte in pochi minuti. Tutto questo può anche causare la morte oppure, nei casi migliori (che poi, purtroppo, così migliori non sono) gravi forme di disabilità. Sia sotto il profilo fisico, ma anche sotto quello mentale e cognitivo.
La prevenzione è la chiave per ridurre il rischio di ictus. Alcuni modi per prevenire l’ictus includono mantenere una pressione arteriosa sana, controllare il diabete, evitare il fumo, adottare una dieta equilibrata, fare regolare attività fisica, limitare il consumo di alcol.
Come detto, in un ictus più che in altri casi, la tempestività nei soccorsi e nel trattamento può fare la differenza tra la vita e la morte e limitare eventuali danni collaterali. Per questo, non solo vanno conosciuti tutti i sintomi che lo indicano, ma, soprattutto, non vanno assolutamente sottovalutati.
Come mero elenco dei segnali più comuni possiamo indicare la debolezza improvvisa del viso, del braccio o della gamba, specialmente su un lato del corpo, ma anche confusione improvvisa, difficoltà a parlare o a comprendere il linguaggio e poi problemi visivi improvvisi in uno o entrambi gli occhi. Un ictus si può manifestare anche con difficoltà a camminare, capogiri, perdita di equilibrio o coordinazione e con un mal di testa severo e improvviso senza causa nota.
Ormai notoria la regola del FAST, dall’acronimo inglese: Face, Arms, Speech e Time. Questo perché i sintomi più individualizzanti si notano sul viso, sulle braccia, nel discorso. In particolare, si può chiedere alla persona di sorridere e notare se un lato del viso è cadente. In tal caso, il fattore tempo, sempre di concerto con i medici, è fondamentale per superare al meglio l’ictus.