Il conto corrente del pensionato può essere pignorato, ma ci sono limiti da rispettare che bisogna conoscere

Subire il pignoramento del conto corrente può essere un grave problema, soprattutto per un pensionato, ecco quando può accadere.

Ognuno di noi ha un conto corrente, chi alla posta chi in banca, e lo ritiene uno strumento indispensabile per vedersi accreditato stipendio o pensione, oltre che per gestire le varie spese. Non a caso, tanti scelgono l’addebito diretto per il pagamento delle bollette così da avere la garanzia di non dimenticarsi le scadenze.

Pignoramento pensionati: quando può verificarsi
Sono tanti i pensionati in difficoltà sul piano economico: quali rischiano il pignoramento della pensione – Foto | Galleriaborghese.it

In un periodo come questo, però, i soldi non sembrano bastare mai un po’ per tutti, non solo perché quello che si percepisce è ritenuto troppo poco, ma soprattutto perché si sono verificati da tempo aumenti che riguardano tutti i settori, a partire da quello che finisce sulla nostra tavola. È proprio per questo che può essere più facile di quanto si possa pensare andare incontro a un pignoramento, anche per un pensionato, è bene conoscere quali siano diritti e doveri previsti in questi casi.

Conto corrente pignorato per un pensionato: quando può avvenire e come evitarlo

Ogni pensionato sa bene come possa essere difficile arrivare alla fine del mese a causa di assegni mensili che risultano essere troppo bassi in molti casi. Il timore di non farcela o, peggio ancora, di finire in rosso, può essere quindi forte. Non è così raro andare incontro al pignoramento del conto corrente, circostanza sgradevole ma che può verificarsi quando qualcuno ha la necessità di recuperare un credito, specie se l’insoluto risale a diverso tempo prima.

Nel caso di chi è già in pensione in genere si segue una procedura ben precisa, che è bene conoscere. Chi vanta il credito impone all’ente che eroga la pensione, quindi l’INPS o altre casse di previdenza, di destinare una parte della stessa direttamente al creditore, sottraendola al beneficiario. Inevitabilmente, questo porterà a ricevere un importo ridotto fino a che il debito non sarà saldato.

Pignoramento pensionati: quando può verificarsi
È facile andare incontro a debiti, ma in generale i pensionati sono tutelati dalla rivalsa dei creditori – Foto | Galleriaborghese.it

C’è però la piena consapevolezza di come i pensionati siano una delle categorie più vulnerabili, per questo sono stati introdotti alcuni paletti che devono essere rispettati per evitare che possano andare incontro a difficoltà eccessive. A stabilirlo è il Decreto Aiuti Bis, convertito nella legge n. 142/2022.

È consentito effettuare il pignoramento solo di una parte della pensione, quella eccedente il doppio dell’importo massimo mensile dell’assegno sociale, con un minimo di 1000 euro. Nel caso del 2024, l’assegno sociale è stato fissato a 534,41 euro per tredici mensilità, per questo il minimo vitale garantito risulta essere superiore ai 1.000 euro. Si può quindi procedere al pignoramento solo per la parte eccedente questa somma, su questa eccedenza si applica un ulteriore limite del quinto dell’importo eccedente.

Se invece si ha un debito con l’Agenzia delle Entrate, per le pensioni inferiori a 2500 euro il limite di pignoramento è di 1/10; per le pensioni tra 2500 e 5000 euro il limite è di 1/7; mentre per pensioni superiori a 5000 euro, il limite è di 1/5.

Ovviamente ci sono persone che non corrono il rischio di andare incontro a un pignoramento, visto che il loro assegno mensile è più basso. Inoltre non è possibile pignorare i sussidi dovuti per malattia da casse di assicurazione, enti di assistenza o istituti di beneficenza. Altre pensioni di invalidità, come quelle ordinarie (legge n. 222/1984), che non hanno natura assistenziale ma previdenziale, sono invece pignorabili secondo le regole generali applicabili alle altre pensioni.

Non è possibile inoltre effettuare il pignoramento se sul conto corrente c’è è una somma inferiore al triplo dell’importo dell’assegno sociale, quindi meno di 1603,23 euro.

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