In pensione con soli 15 anni di contributi: è possibile grazie a due specifiche misure

Senza raggiungere questa soglia contributiva, andare in pensione a 67 anni è quasi impossibile. Quasi. Ecco, infatti, le misure eccezionali

Andare in pensione con meno di vent’anni di contributi? Sembra un sogno per tanti. E, allora, se vi dicessimo che potete ritirarvi dal lavoro anche con soli quindici anni di contributi? Ci credereste? È assolutamente possibile, grazie a queste due specifiche misure di cui vi parliamo oggi.

Pensioni con meno di 15 anni di contributi
Andare in pensione con meno di 15 anni di contributi? Le opzioni disponibili foto: Canva – (galleriaborghese.it)

Come vedremo di qui a breve, esistono misure specifiche che permettono il pensionamento anche senza i canonici 20 anni di contributi. Alcuni strumenti previdenziali consentono infatti di accedere alla pensione con soli 15 anni di versamenti contributivi. Ovviamente, come sempre facciamo quando parliamo di economia e di scelte che possono impattare pesantemente sulla vita di chi legge, il consiglio è il solito: affidatevi a consulenti esperti del sistema pensionistico italiano per prendere la decisione più giusta o, comunque, quella migliore per la vostra situazione.

In pensione con soli 15 anni di contributi: ecco quando è possibile

Preliminarmente, infatti, è importante precisare che queste misure non sono semplici da ottenere e spesso richiedono requisiti stringenti, oltre a prevedere penalità per i pensionati. È fondamentale capire che, nel sistema previdenziale italiano, l’età pensionabile ordinaria è di 67 anni, accompagnata da un minimo di 20 anni di contributi versati. Senza raggiungere questa soglia contributiva, andare in pensione a 67 anni è quasi impossibile. Quasi.

Pensioni con meno di 15 anni di contributi
In pensione con 15 anni di contributi: due misure a disposizione foto: Canva – (galleriaborghese.it)

Esistono, infatti, due specifiche misure che permettono il pensionamento con 15 anni di contributi: la pensione di vecchiaia con deroga Amato e l’opzione contributiva. Proviamo a spiegare, in termini semplici, di cosa si tratta. Non facile dato che, come ben sappiamo, il sistema pensionistico italiano è uno dei più complessi al mondo.

Partiamo da una delle tre deroghe Amato, che permette di andare in pensione con 67 anni di età e 15 anni di contributi, purché questi 15 anni siano stati completati entro la fine del 1992. Questa misura è vantaggiosa per chi ha lavorato fino al 1992 e poi ha interrotto la carriera.

Un’altra deroga consente di andare in pensione a chi era già autorizzato alla prosecuzione volontaria dei versamenti da parte dell’INPS entro la fine del 1992. Non è necessario che abbia iniziato i versamenti, basta l’autorizzazione. Anche in questo caso, parliamo di una situazione rara oggi per chi ha 67 anni. La terza deroga riguarda i lavoratori discontinui: chi ha 15 anni di contributi e può vantare un’anzianità assicurativa di almeno 25 anni, con 10 anni o più di carriera coperti da meno di 52 settimane di contributi per anno.

Un’altra possibilità è offerta dall’opzione contributiva Dini. La Legge n. 335 del 1995 permette ai lavoratori iscritti all’Assicurazione Generale Obbligatoria (AGO) e ai fondi sostitutivi ed esclusivi di trasformare la loro pensione mista in una contributiva, purché abbiano contributi al 31 dicembre 1995. In questo caso, i requisiti sono i seguenti: oltre ai 15 anni di contributi, devono avere una carriera contributiva inferiore a 18 anni al 31 dicembre 1995 e almeno 5 anni di contributi versati dopo tale data nel sistema contributivo.

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