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Inquinamento atmosferico, inizia una nuova crisi globale: il motivo scatenante

L’inquinamento atmosferico è uno dei grandi mali del giorno d’oggi e ora c’è una nuova crisi globale che andrà affrontata.

Il continuo accrescere il numero di fabbriche e di industrie in tutto il mondo ha sicuramente portato a un grande sviluppo economico e del benessere, ma ha anche fortemente inquinato l’ambiente. Ora le conseguenze sono evidenti e catastrofiche, anche perché si stanno generando una serie di problemi a catena.

Inquinamento atmosferico, inizia una nuova crisi (galleriaborghese.it)

Una delle principali realtà che deve fare i conti con i problemi della crisi ambientale è il mondo automobilistico, con questo che sta virando in modo sempre più deciso verso le auto elettriche. In questo modo si avrà la possibilità di abbattere le emissioni di CO2, almeno fino a quando le auto saranno in strada, anche se la loro progettazione è ancora distante dall’essere a impatto zero.

Si stanno cercando così diverse soluzioni per porre un rimedio a questo problema che sembra davvero irreparabile. Ecco come, oltre alle difficoltà che derivano dalla crisi ambientale, a esso si aggiunge anche il fatto che si è entrati in una nuova crisi, quella che rischia seriamente di porre un lungo stop alla produzione automobilistica.

Crisi dell’alluminio: problemi per queste auto

La crisi ambientale sta colpendo tutti i settori della vita, compreso quello delle automobili, con l’alluminio che non si trova più come un tempo. Il periodo più complicato al momento è quello per Land Rover e Jaguar, con questi colossi che si rifornivano alla sede di Novelis, in Svizzera, ma l’esondazione del Rodano ha portato all’impraticabilità del materiale al proprio interno.

Alluminio (galleriaborghese.it)

Oltre a esso, l’alluvione ha colpito anche la fabbrica di Constellium, dunque sono ben due le fabbriche che hanno dovuto chiudere i battenti. Questo fa sì che Land Rover e Jaguar debbano trovare delle soluzioni alternative. Lo riporta anche Automotive News come al momento le due realtà britanniche siano costrette a stoppare parte della produzione, dato che da queste due aziende ricevono 180 mila tonnellate di alluminio.

I problemi però sono abbastanza comuni in questo settore. La Porsche aveva già dovuto rallentare sensibilmente la produzione proprio per l’assenza di alluminio e lo stesso era capitato anche a Mercedes, Audi e BMW. Una nuova crisi alla quale l’umanità non è di certo pronta e servirà un grande sforzo globale per fare in modo che si possano trovare della alternative a quello che sembra essere un nuovo limite odierno.

Francesco Domenighini

Sono Francesco Domenighini, sono nato a Brescia il 29/03/1995, e ho iniziato a scrivere con la pagina di calcio internazionale Footbola.it. Dal 2021 scrivo libri a tematica sportiva, in particolare di motori come "Le leggende della Formula 1" e "Ferrari: Storia di una passione rampante". A luglio uscirà il mio decimo libro "Mercedes: leggenda di una stella". Lavoro per Web 365 da gennaio 2022 e dal 2024 conduco la trasmissione "Zona 300", dedicata al mondo del motorsport, su Well Tv, canale 810 di Sky.

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