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La siccità fa riemergere un pezzo di storia, le immagini stanno facendo il giro del mondo

Le temperature altissime e la siccità stanno facendo riemergere tesori impossibili da visitare, le immagini sono spettacolari

Fiumi e laghi si ritirano a causa della siccità e tesori magnifici tornano alla luce. È uno dei pochi aspetti positivi dei cambiamenti climatici che stanno portando in giro per il mondo caldo e temperature mai viste. In ogni parte del globo rivivono monumenti e reperti seppelliti sul fondo di corsi e bacini.

Tempio di Quecula, riemerge dopo tantissimi anni – Galleriaborghese.it

È il caso di una piccola chiesa che si trova in Messico, diventata in questi giorni meta di tanti turisti di passaggio in quella zona. L’edificio infatti è stato visitabile solo un’altra volta in tempi recenti perché per il resto è rimasto da sempre sommerso. Ora in tanti si spingono lì sia a piedi che in macchina per vivere un’esperienza indimenticabile. Centinaia di video e di scatti sono circolati sul web per mostrare questo spettacolo inedito.

Rivive il tempio di Quechula per la siccità, le immagini sono impressionanti

Una ondata di caldo intenso sta colpendo la regione del Chiapas, la siccità ha mietuto già le prime vittime tra la popolazione – ben otto le persone che hanno perso la vita. Unica nota positiva è che il sole è tornato a splendere sullo splendido tempio di Quechula. La chiesa infatti è stata fino a poco tempo fa immersa per quasi l’intera superficie nelle acque del fiume Gijalva. Le foto che arrivano dal posto e le immagini satellitari sono sconvolgenti.

La siccità colpisce il Chiapas, riemerge il tempio di Quechula – galleriaborghese.it

 

Meglio conosciuto come tempio di Santiago, ora si può raggiungere con ogni mezzo: a piedi, in bici, in auto o in moto. Prima si poteva solamente attraverso un’escursione in barca. Tanti i selfie e le panoramiche apparse sul web per questo evento straordinario che ci porta ancora una volta a riflettere sugli effetti del riscaldamento globale.

E pensare che prima dell’edificio si scorgeva solamente l’estremità superiore. Una situazione simile si era presentata nel 2002, anche all’epoca si poté visitare per intero. Oggi come all’ora l’atmosfera che si respira è affascinante ma anche terribilmente malinconica.

La chiesa era il principale luogo di culto della cittadina ormai scomparsa di San Juan Quechula, che venne distrutta da un’inondazione nel 1966. Poi la costruzione della diga che portò l’acqua a ricoprire l’intera zona. Tra l’altro la struttura ha una storia molto particolare perché era stata già abbandonata dai fedeli a fine settecento per una tragica epidemia di peste – quella imperversò in quest’area tra il 1773 e il 1776.

Leonardo Pasquali

Ho 29 anni e vivo a Roma. Nel 2019 mi sono laureato in Scienze linguistiche, letterarie e della traduzione presso l'Università La Sapienza, con tesi sulle riscritture del western americano. Oltre a insegnare la lingua inglese nelle scuole, collaboro con diverse riviste online scrivendo di cinema, spettacolo, serie tv, musica, letteratura e sport.

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