Le condizioni ideali per avere un vero sonno ristoratore: il nuovo studio, abbiamo sempre sbagliato

Una recente indagine americana pone nuovi parametri circa le condizioni ottimali per avere un sonno che possa effettivamente rigenerarci.

L’importanza di un sonno adeguato viene spesso sottovalutata. Eppure, la scienza ci dice da tempo che dormire bene e dormire per il tempo che serve contribuisce in maniera determinante al nostro benessere psicofisico. Oggi, gli esperti sono anche in grado di dirci quali siano le condizioni ideali per avere un vero sonno ristoratore.

Dormire, condizioni ideali
Quali sono le condizioni ideali per dormire bene (Ansa) – galleriaborghese.it

Ci si concentra spesso sull’importanza della dieta, del fatto di portare avanti un regime alimentare adeguato. Ma anche sull’importanza di fare attività fisica, rifuggendo la vita sedentaria. Cose assolutamente fondamentali: ricerche mediche e scientifiche ci dicono come questi due parametri possano scongiurare l’insorgenza di patologie anche molto gravi, quali quelle neoplastiche e tumorali, ma anche diabete e ipertensione.

Spessissimo, invece, si sottovalutata l’importanza del sonno. Moltissime persone, come è noto, soffrono di disturbi legati a questo. L’insonnia è la difficoltà o l’incapacità di addormentarsi, oppure è la tendenza a svegliarsi nel cuore della notte, non riuscendo, dunque, a dare al nostro corpo e al nostro organismo un sonno costante e continuativo che, come è noto, dovrebbe essere di almeno 7-8 ore per ogni notte.

Le condizioni ideali per un sonno ristoratore: i consigli degli esperti

Per non avere difficoltà nell’addormentarsi, gli esperti da tempo forniscono diversi consigli. Per esempio, quello di non consumare caffeina o alcolici prima di andare a dormire. La prima, come sappiamo, è una sostanza eccitante che mal si sposa con la produzione di melatonina, fondamentale per il nostro sonno. L’alcol, invece, contribuisce alla disidratazione, che non aiuta il riposo.

Cosa fare per un sonno ristoratore
Il consumo di alcol è sconsigliato prima di andare a letto – galleriaborghese.it

Non solo, da tempo vi sono anche degli studi che dicono come una pessima abitudine che abbiamo tutti noi, possa contrastare la capacità di addormentarsi: l’utilizzo di smartphone e dispositivi elettronici poco prima di andare a dormire. Luce e radiazioni dei congegni, infatti, interferirebbe con il nostro cervello che, invece, dev’essere rilassato per poterci permettere di dormire come ci serve. Oggi, però, una recente indagine pone nuovi parametri circa le condizioni ottimali per avere un sonno che possa effettivamente rigenerarci.

Secondo uno studio condotto a Boston, negli Stati Uniti, mantenere la temperatura della camera da letto controllata – tra 20ºC e 25ºC – per tutta la notte aiuta a garantire un sonno di qualità, soprattutto tra gli anziani. Per giungere a questa conclusione, i ricercatori hanno analizzato i dati di 50 individui, di età superiore ai 65 anni, o la metà, e tutti hanno indossato monitor del sonno per un anno e mezzo.

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