Loch Ness, la clamorosa verità sul mostro: e se non fosse stata un’anguilla gigante?

Nel 2018 gli scienziati parlarono chiaro: il mostro di Loch Ness non è altro che un’anguilla gigante. Ma gli ultimi studi smentiscono categoricamente anche questa ipotesi. 

È inutile, alcuni misteri nascono per rimanere tali e quello del mostro di Loch Ness (per gli amici Nessie) sembra essere uno di quelli che, seppur martoriato da continue ricerche, non riesce a svelarsi con una tesi logica ed esaustiva. Con una media di una decina di avvistamenti l’anno, nessuno scienziato riesce a dare un’identità a questa creatura misteriosa smontando nuovamente le ultime ipotesi.

Mostro di Loch Ness, la verità
Mostro di Loch Ness, spunta la verità: e se non si trattasse di un’anguilla gigante? (Instagram @loch_ness_center) – galleriaborghese.it

Circa cinque anni fa un team di scienziati guidati da Neil Gemmell, esperto di genetica dell’Università di Otago in Nuova Zelanda, ha prelevato più di 250 campioni di acqua a diverse altezze giungendo a conclusioni all’epoca date per certezze. Infatti, dal DNA marino, sono state identificate numerosi specie di fauna e flora presenti, identificando anche la presenza di anguille giganti.

Ecco che la squadra di ricercatori ha subito associato la probabile presenza di questo grosso esemplare con quei continui avvistamenti da parte di abitanti e turisti. Caso risolto? Non proprio. Sono gli ultimi studi a decretare questa tesi come una conclusione che, è proprio il caso di dire, fa acqua da tutte le parti.

Mostro di Loch Ness: perché si pensava fosse un’anguilla gigante

Innanzitutto, secondo Floe Foxon, che analizzano i dati dalle catture e dai monitoraggi di anguille europee sia a Loch Ness sia in altri specchi d’acqua dolce europee, è altamente improbabile incontrare un’anguilla delle dimensioni stimate per Nessie. Si evidenzia di come sia difficile trovarne una più lunga di 1 metro. Le probabilità infatti sono 1 su 50mila. E il nostro amico marino ne misurerebbe all’incirca 6. Con tutta l’immaginazione del mondo ed una crescita costante avrebbe dovuto metterci 200 anni per raggiungere una lunghezza tale.

Dunque anche questa certezza è crollata in men che non si dica lasciando nuovamente aperte le porte del mistero che echeggia sulle rive di questo lago da decenni. Che sia una credenza popolare o ci sia un fondo di verità, si può star certi che la leggenda del mostro più famoso di tutti i laghi attrae un turismo senza precedenti.

Lago di Loch Ness
Il mostro del lago di Loch Ness non è un’anguilla gigante: cosa dicono gli studi più recenti (Instagram @loch_ness_centre) – galleriaborghese.it

Ma cosa c’è di reale in tutta questa storia? Sono tutti matti o un fondo di verità a cui appigliarsi per credere nell’esistenza di questa creatura esiste? Si deve considerare che al di là di fake news, foto ritoccate e dicerie, qualcosa che fa interrogare anche la comunità scientifica sul caso c’è. Non si può, infatti, non dare conto alle migliaia di testimonianze seppur sicuramente frutto di probabili suggestioni e influenze mediatiche.

Tutto cominciò dall’avvistamento di un monaco missionario nel 565 dc per poi ritornare argomento in auge nel 1933 quando i coniugi Mackay videro un mostro «simile ad un dinosauro o ad un animale preistorico». Da lì a cascata: si arriva fino a più di mille avvistamenti registrati d’Official Loch Ness Monster Sighting Register, con una media di circa dieci l’anno.

E forse diciamocela tutta, in fondo in fondo, ci solleva il fatto che anche questa ipotesi-anguilla non sia andata a buon fine all’idea del fantomatico mostro marino ci si è affezionati un po’ tutti. Questo rimane uno di quei misteri sul quale non si vorrebbe, forse, che calasse mai il sipario definitivo, lasciando un po’ tutti sognare che qualcosa, oltre la nostra immaginazione, esiste e ci osserva beffeggiando da anni il genere umano e sguazzando tranquillamente tra le acque di Loch Ness.

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