Monete nella Fontana di Trevi, perché si lanciano e dove vanno a finire

I turisti in visita a Roma usano gettare delle monete dentro alla Fontana di Trevi, ma da dove nasce questa usanza? E soprattutto, che fine fanno?

Ogni anno milioni di turisti visitano la Fontana di Trevi perché è uno dei monumenti storici di Roma più belli e lanciano all’interno dell’acqua una monetina, magari facendosi anche un selfie. Ma da dove nasce questo rito?

giovane coppia getta la Moneta nella Fontana di Trevi
Moneta nella Fontana di Trevi, tutto quello che non sai – Galleriaborghese.it

Scopriamo tutto questo e molto altro in questo articolo che riguarda non solo la storia della vasca settecentesca ma anche le varie leggende che ruotano intorno a essa.

La storia della Fontana di Trevi

L’architetto Nicola Salvi costruì la fontana vincendo un concorso indetto da papa Clemente XII nel 1732 ma venne conclusa da Giuseppe Pannini. La possiamo definire una sorta di allegoria delle acque. Vi è al centro la statua di Nettuno (Oceano) che guida un cocchio a forma di conchiglia e ai lati due cavalli, uno agitato e l’altro calmo, tenuti ciascuno da un tritone, a simboleggiare i modi in cui può essere il mare, placido o tempestoso.

Ci sono poi riferimenti alla storia secondo cui una vergine indicò la sorgente d’acqua a cui abbeverarsi a una legione di soldati romani di ritorno dalla guerra, mentre dall’altro lato la statua di Agrippa, che avviò i lavori dell’acquedotto Vergine. Nelle nicchie ai lati altre due statue raffigurano la Salubrità e l’Abbondanza, sempre in relazione agli effetti benefici dell’acqua.

Fontana di Trevi
Fontana di Trevi, tutto quello che non sai della sua storia -Galleriaborghese.it

Sul lato destro c’è una piccola vasca con due cannelle, è la fontana degli innamorati, che è avvolta dalla leggenda ed è uno dei posti di Roma più belli per baciarsi.

Le leggende tramandate nei secoli

Partiamo proprio dalla leggenda degli innamorati, il rito vuole che si beva da una coppa mai usata l’acqua della fontana di Trevi e si distrugga subito il calice. In questo modo la fedeltà e l’unione non si spezzeranno mai, nemmeno se ci si deve allontanare per lungo tempo.

Ma perché si getta la monetina nell’acqua? C’è chi narra che il rito sia nato da un’idea di Wolfgang Helbig, archeologo tedesco dell’Ottocento affascinato dalla bellezza della città e dal calore degli abitanti, tanto da desiderare con tutto sé stesso di poter ritornare nell’Urbe appena possibile.

Invece secondo gli storici l’usanza è ancora più antica dato che i romani antichi erano soliti ingraziarsi le divinità acquatiche gettando monete nei corsi d’acqua e anche nelle fontane.

Ad ogni modo oggi chi getta la monetina nella Fontana di Trevi lo fa di spalle, con la mano destra sulla spalla sinistra (o almeno così dovrebbe fare), poi si volge in fretta per vederla nel momento in cui tocca l’acqua e affonda. Lo fa per assicurarsi la possibilità di tornare a Roma quanto prima, ma anche come buon auspicio in generale. C’è poi chi getta la seconda e la terza monetina, nella speranza di sposarsi presto.

Dove vanno a finire le monete della Fontana di Trevi

I soldini (circa un milione e mezzo di euro all’anno) vengono recuperati da un operatore dell’Acea alla presenza di un rappresentante della Caritas e servono per finanziare progetti e iniziative messi a punto dalla Caritas stessa, in favore delle persone che hanno bisogno, non solo poveri e senza fissa dimora ma anche per i centri per i malati di Alzheimer o per le madri sole e i loro bambini, per i funerali per non residenti, ecc.

E se ne volete sapere di più, altre curiosità sulla Fontana di Trevi le potete trovare in quest’altro articolo.

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