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Curiosità

Pensa bene alle frasi che ripeti ogni giorno: se sono tra queste vuol dire che hai un’intelligenza inconsueta

Sapersi unire e connettere al prossimo non è dote di tutti. Se diciamo queste frasi, però, abbiamo una intelligenza emotiva sviluppata, anzi, superiore

Pensiamo sempre di essere speciali, diciamo la verità. Ma, a volte, non è affatto così: ci sono dei segnali per poter capire se abbiamo una intelligenza fuori dal comune. O, meglio, più che dei segnali, delle frasi. Eccone alcune che magari ripetiamo spesso e che dicono molto su di noi.

Se dici spesso queste frasi sei una persona molto intelligente – galleriaborghese.it

Il modo in cui ci relazioniamo con gli altri influenza ovviamente il modo in cui ci considerano gli altri e come ci percepiscono. Nessuno, infatti, vorrebbe essere considerato una persona sgradevole o, peggio tossica. Ma il modo in cui ci relazioniamo con gli altri cambia anche la percezione che abbiamo di noi stessi.

Tutti noi tendiamo a pensare bene di noi stessi o, comunque, ad avere atteggiamenti autoassolutori per ciò che concerne i comportamenti e ciò che riguarda le interazioni con il prossimo. Ma è davvero così? Ecco alcune parole e frasi che, se le ripetiamo ogni giorno, indicano che abbiamo una intelligenza emotiva fuori dal comune.

Le frasi che ci dicono che abbiamo una intelligenza inconsueta

Partiamo da una parola piccola, che può sembrare scontata, ma che è preziosissima: “Grazie”. Ebbene sì, tutti noi la sottovalutiamo, ma tutti noi, forse, dovremmo dirla più spesso ogni giorno. E non come cortesia automatica, spesso gratuita, ma come modo di avvicinarsi all’altro, di trasmettere il nobile sentimento della gratitudine. Discorso analogo si può fare per il “Mi dispiace” che forse siamo convinti di dire spesso al prossimo. Ma ci sbagliamo. O, meglio, forse non lo diciamo con il senso che dovremmo trasmettere, cioè quello della empatia necessaria per entrare in connessione con qualcuno.

Se pronunci spesso queste frasi hai un’intelligenza fuori dal comune – galleriaborghese.it

Chiediamo spesso “Come stai?”, diciamo meno “Come ti senti?”. Se la prima domanda è quasi un tic, che si dice per esempio all’apertura di quasi ogni conversazione, la seconda indica forse vero e maggiore interesse circa le condizioni dell’altro. Non bisogna avere paura di parlare delle emozioni, anche se negative. Purché siano vere. Le emozioni del prossimo, ma anche le nostre: “Mi sento così per…” è qualcosa che dovremmo abituarci a dire di più, perché aprirci ci unisce agli altri. Non commettiamo lo sciocco errore di voler apparire invincibili.

Così come non dobbiamo commettere l’errore di pensare di sapere già prima e benissimo ciò che pensano e vogliono dire gli altri. In tal senso, sono importanti frasi come “Potresti spiegarti meglio?” e “Ti ascolto”. Dimostrano interesse verso ciò che pensa realmente il nostro interlocutore e, soprattutto, piacere nel confrontarsi. Infine, se non vogliamo risultare persone tossiche, non lesiniamo apprezzamenti sugli altri, specialmente sulle sue capacità. Dire “ottimo lavoro” a qualcuno, soprattutto a qualche collega, è in rinforzo positivo che può migliorare non poco il nostro livello professionale.

Claudio Rossi

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Claudio Rossi