Proroga del Bonus Casa ma con novità, serve un documento per ottenere le agevolazioni

Ci sono novità importante legate al Bonus prima casa under 36: attenzione al documento necessario per ottenerlo 

Senza ombra di dubbio il Bonus prima casa rappresenta una preziosa forma di aiuto rivolta alle persone con età inferiore ai 36 anni intenzionate ad acquistare la loro prima abitazione. Una decisione difficile da concretizzare a causa degli alti costi e delle difficoltà nell’ottenere un mutuo. Ma nel rispetto di determinate condizioni, a cominciare da un Isee non superiore a 40mila euro, è possibile sfruttare questa agevolazione.

Bonus prima casa under 36: il documento da presentare
Attenzione al documento extra da presentare per accedere nel 2024 al bonus prima casa under 36 – (galleriaborghese.it)

Che con l’ultima Legge di Bilancio, il Bonus è stato ulteriormente prorogato (seppur alleggerito di alcuni benefit), fino al 31 dicembre 2024. A tal proposito però è essenziale conoscere l’ultima comunicazione dell’Agenzia delle Entrate, in quanto contiene importanti istruzioni relative a un documento necessario per poter accedere all’agevolazione.

Bonus prima casa under 36, le nuove istruzioni dell’Ade: serve un atto integrativo

La comunicazione dell’Ade è contenuta nella circolare 14 diffusa in data 18 giugno 2024. In essa vengono ricordati quelli che sono i requisiti per poter accedere al Bonus prima casa under 36 che, per il 2024, prevedere la stipula dell’atto preliminare entro il 31 dicembre 2023 e di quello definitivo di compravendita entro la conclusione dell’anno.

Solo in questo modo infatti sarà possibile beneficiare dell’aiuto, un credito d’imposta riconosciuto a chi rispetta i requisiti. Il ‘perimetro della proroga’ è ben definito dall’Agenzia delle Entrate che nella circolare fornisce anche le indicazioni agli uffici in merito al nuovo termine fissato dal DL Milleproroghe. 

Atto integrativo per bonus prima casa under 36 prorogato
Cos’è l’atto integrativo da presentare per ricevere un credito sulle imposte versate (galleriaborghese.it)

Ma non solo, perché fornisce anche chiarimenti in merito a chi ha stipulato atti nei mesi di gennaio e febbraio 2024 con imposte agevolate ordinarie. Questo perché in quei mesi non si sapeva ancora se la proroga sarebbe arrivata e quindi non si poteva ottenere l’esenzione dalle imposte d’atto come quella di registro, l’ipotecaria e la catastale, nonché altre agevolazioni per gli atti imponibili ad Iva.

I contratti in questione sono quelli stipulati entro il 29 febbraio (data dell’entrata in vigore della legge di conversione del Milleproroghe) e con Isee ottenuto successivamente, a patto che sia riferito al medesimo nucleo familiare. L’Ade conferma che sarà riconosciuto un credito d’imposta d’importo pari alle imposte versate in eccesso e che potrà essere utilizzato nel 2025. Ma come?

Con un semplice documento, una dichiarazione con un atto integrativo da rendere al notaio: in essa andrà manifestata da parte del contribuente la volontà di avvalersi di tale beneficio dichiarando al contempo di avere i requisiti necessari per farlo. La stipula dell’atto integrativo può avvenire anche dopo il 31 dicembre 2024, ma comunque entro il termine di utilizzo del credito d’imposta.

 

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