Quando la bella stagione è un incubo: la “Summertime Sadness” esiste davvero

Il periodo estivo non è idilliaco per tutti: ci sono problemi psichici dietro l’angolo a cui fare attenzione. Ecco di cosa si tratta.

L’estate potrebbe essere considerata una delle stagioni più attese dell’anno, il momento in cui si stacca dalla scuola o dal lavoro con le tanto agognate ferie. Eppure non per tutti sarebbe propriamente così. Stiamo parlando anche del periodo in cui si traggono le stime di quello che si è fatto durante le stagioni precedenti.

Cos'è la Summertime Sadness
Quando l’estate diventa un incubo: la Summertime Sadness esiste davvero – galleriaborghese.it

C’è poi il cado torrido: un clima non particolarmente piacevole. Per chi non è in vacanza può far sentire più affaticati negli impegni lavorativi, scolastici o accademici. È il tempo in cui si fa necessario organizzare tutto un palinsesto che solitamente parte da settembre, con una corsa a completare tutto entro agosto. L’estate, dunque, potrebbe risultare davvero stressante e compromettere le giornate, diventando per molti deleteria.

Summertime Sadness: per quale motivo l’estate può essere psicologicamente devastante per molti

Quello che scientificamente viene definito con la sigla SAD, ovvero disturbo affettivo stagionale, nella fattispecie è un vero e proprio disturbo depressivo che si inasprirebbe in concomitanza di alcune stagioni. Ovviamente chi soffre di depressione può avere una diversa stagione “off”. C’è chi non riesce a vivere bene la primavera, chi l’autunno, chi l’inverno e chi invece l’estate.

Per poter individuare questa problematica bisogna aver avuto almeno due episodi depressivi verificatisi in due anni ricadenti nella stessa stagione. Se per due anni quindi, i momenti di depressione accertata sono stati almeno due e tutti nello stesso periodo, vuol dire che si è davanti ad un SAD.

Depressione estiva, di cosa si tratta
Per quale motivo l’estate può essere psicologicamente devastante per molti – gallleriaborghese.it

Ma cosa succede quando si ha un disturbo affettivo stagionale? Ci si sente assolutamente sopraffatti, non si riesce ad avere un ritmo continuo e di facile gestione. Cambiano tutte quelle che sono le abitudini e lo fanno in peggio. Sia l’alimentazione che il ciclo sonno-veglia vengono compromessi.

Così gli stati umorali si alternano senza trovare un equilibrio, ma passando da una condizione estrema all’altra. L’eccessiva gioia lascia lo spazio alla tristezza. Gli esperti concordano che a portare questo problema sarebbero le variazioni di ore luce e buio e, soprattutto, il cambiamento del ciclo circadiano, che causa modifiche dei livelli della serotonina.

A soffrire di più di questa condizione – che può essere davvero invalidante – sarebbero le donne con un’età compresa tra i 18 e i 30 anni, quindi giovanissime. Tra i disturbi affettivi stagionali la Summer SAD è, in realtà, quello meno diffuso, ma in ogni caso risulta molto problematico per chi lo vive. I primi sintomi compaiono in primavera per poi andare via via scemando verso l’autunno.

In questa fase si tende a chiudersi e non uscire, a provare un certo imbarazzo di sé. Ovviamente, quando si ha a che fare con questa situazione è bene rivolgersi ad uno specialista per trovare la soluzione migliore, soprattutto in prevenzione, in prossimità dell’arrivo della stagione “no”.

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