La Ferrari presenterà a breve la nuova monoposto che disputerà il Mondiale 2024. Intanto è arrivato un annuncio per tutti i tifosi
La Ferrari è pronta a ripartire. Il giorno tanto atteso da stampa e tifosi, martedì 13 febbraio, si avvicina a grandi passi. Il momento in cui il management della Rossa toglierà il velo sulla monoposto che, a partire da sabato 2 marzo, in occasione del Gran Premio del Bahrain, cercherà di rendere la vita difficile alla Red Bull e al campione iridato in carica, Max Verstappen.
La presentazione di una nuova monoposto rappresenta da molti anni un appuntamento significativo per milioni di sostenitori della Ferrari che, come ogni anno, sperano di assistere a un Mondiale con le Rosse grandi protagoniste. Non fa eccezione la stagione che sta per cominciare in cui la Red Bull si presenta come unica e indiscussa favorita.
Dal presidente John Elkann fino al team principal Frederic Vasseur, la scuderia di Maranello si avvicina all’ennesimo appuntamento iridato con moderato ottimismo in un clima di ritrovata fiducia. Il rinnovo di contratto di Leclerc annunciato qualche giorno fa e quello prossimo, così pare, di Carlos Sainz infondono maggiore serenità a tutto l’ambiente e ai piloti stessi.
Tra due settimane dunque sarà svelata la nuova monoposto. La Ferrari ha deciso in tal senso di allestire una cerimonia scarna e di basso profilo: la pomposità degli anni passati è stata messa da parte in attesa di tempi migliori. Ora c’è da lavorare per far sì che la prossima stagione di Formula 1 sia molto diversa dall’ultima.
C’era molta curiosità per conoscere il nome della vettura che scenderà in pista in Bahrain. A riguardo, negli ultimi giorni erano trapelate varie ipotesi, alcune anche molto fantasiose. La scuderia di Maranello ha invece mantenuto il basso profilo anche in questo caso.
La nuova Ferrari si chiama SF-24, che fa seguito alla SF-23 dello scorso anno. La scelta fatta dal team non ha soddisfatto i tifosi che speravano in uno scatto di fantasia o in qualche nome più innovativo. Ma tutto sommato poco importa: ciò che conta è che alla fine la Rossa sia competitiva e in grado di mettere in discussione il dominio incontrastato della Red Bull.
Il nome di certo non influisce sulle prestazioni della stessa, quelle sì frutto del talento e delle capacità di progettisti e ingegneri che lavorano a Maranello.