Se hai meno di 35 anni, la pensione diventa un miraggio: dovrai lavorare tutta la vita

Le proiezioni sulle pensioni dei giovani spaventano. Le nuove generazioni che hanno iniziato a lavorare da poco avranno un futuro tutto tranne che roseo.

Il tema pensioni è particolarmente sentito in Italia e spaventa soprattutto i più giovani. Sono anni che la Legge di bilancio cambia, si evolve, e propone novità per quanto riguarda l’organizzazione sull’assetto delle pensioni, eppure la situazione rimane comunque catastrofica. Gli under 35 saranno coloro che pagheranno più di tutti, non solo con stipendi molto più bassi ma anche con pensioni che non permetteranno il sostentamento e che arriveranno in estremo ritardo.

Pensioni, il problema per gli under 35
Pensioni, le previsioni per il futuro dei più giovani sono disastrose – galleriaborghese.it

Ad affermarlo è la ricerca “Situazione contributiva e futuro pensionistico dei giovani” svolta dal Consiglio nazionale della categoria assieme a Eures, la rete di cooperazione europea dei servizi per l’impiego. Nel caso in cui il lavoratore continuasse a svolgere la propria professione fino al 2057, ritirandosi quindi a 73,6 anni, l’importo dell’assegno previdenziale sarebbe di 1.577 euro lordi mensili. Questo significa circa 1000 euro scalandoci l’Irpef.

Ad acuire il problema c’è il fatto che i giovani iniziano a lavorare tardi per via degli stage infiniti e i tanti anni di formazione che vedono una triennale ma a volte anche magistrali o master. Questi lunghi periodi di studi allungano il tempo di formazione che si sommano a quelli obbligatori. Poi si aggiungono i 3 4 anni di tirocini e stage, di passaggi da un’azienda all’altra, e alla fine si arriva a 30 anni ancora più incerti di quando si è iniziato il percorso.

Qual è la situazione italiana sulla riforma pensionistica e cosa succederà ai più giovani nei prossimi decenni

Alessandro Fortuna, consigliere di Presidenza con delega alle politiche occupazionali e previdenziali, ha commentato questi numeri ridicoli, spiegando che si tratta di una stima che evidenzia la grave ‘distorsione’ del sistema pensionistico che risulta punitivo verso lavoratori con i redditi più bassi, che nella maggior parte dei casi sono costretti a rimanere a lavoro per più anni rispetto ai coetanei con redditi più alti pur di sopravvivere, ciò che la loro pensione non permette di fare.

Pensioni, il problema per gli under 35
Quale sarà il futuro degli under 35? – galleriaborghese.it

La discontinuità lavorativa dei giovani rimane comunque la situazione più imbarazzante e che creerà più disagi in assoluto nei prossimi decenni. È per questo che già da ora risulta importante pensare a una revisione dell’intera riforma pensionistica. Secondo l’analisi, il connubio tra discontinuità lavorativa e retribuzioni troppo basse per tutti i lavoratori under 35 creerà una situazione in cui gli importi pensionistici saranno simili a quelli dell’assegno sociale, una situazione paradossale e ridicola.

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