Attenzione alla truffa dello specchietto in versione “aggiornata”. In questo modo i truffatori entrano in possesso del tuo conto.
Tutti sicuramente conosciamo la truffa dello specchietto, l’espediente criminale con cui i truffatori senza scrupoli cercano di raggirare gli automobilisti accusandoli di aver rotto lo specchietto retrovisore dell’auto (dei malfattori) con la loro guida incauta e disattenta.
I truffatori di solito prendono di mira persone anziane o molto giovani, dai riflessi rallentati o ancora inesperte riguardo ai pericoli della circolazione stradale. In genere uno dei truffatori lancia un oggetto contro l’auto della vittima e poi le fa segno di fermarsi. A quel punto ha inizio la recita vera e propria.
Il truffatore scende dall’auto e inizia a accusare l’ignaro automobilista di aver danneggiato lo specchietto retrovisore della sua macchina chiedendogli poi contanti per chiudere in fretta la faccenda e soprattutto senza tirare in mezzo assicurazioni e forze dell’ordine. Ma questa è solo la versione “classica” della truffa. Sì, perché i lestofanti si sono aggiornati.
Possiamo dire che con la nuova versione della truffa dello specchietto i criminali non solo lasciano, ma raddoppiano pure. Infatti stavolta oltre alla beffa c’è pure il danno all’auto della vittima della truffa. Ecco come funziona la truffa dello specchietto in versione 2.0.
La truffa si perfeziona in due fasi: nella prima fase I truffatori cercano un veicolo parcheggiato, facendo attenzione che il proprietario del veicolo non si trovi nei paraggi. A questo punto provvedono a rompere lo specchietto retrovisore dell’auto e lasciano un biglietto per scusarsi, come se fosse stato un incidente.
Sul biglietto lasciano scritto un numero di telefono per farsi contattare e mettersi d’accordo per la riparazione dello specchietto. Il proprietario dell’auto, sorpreso dallo specchietto rotto, legge il foglietto e cerca di mettersi in contatto con chi lo ha scritto. Dopo una veloce conversazione telefonica i truffatori inviano al proprietario – di solito tramite WhatsApp – un link su cui cliccare.
Il link contiene la trappola: i truffatori assicurano alla loro vittima che aprendo il collegamento potrà inoltrare una richiesta di rimborso all’assicurazione. Inutile dire che invece il link reindirizza a un sito clone che chiederà di inserire informazioni personali e credenziali bancarie. Una volta in possesso dei dati, per i truffatori diventa un gioco da ragazzi entrare nel conto e fare man bassa.
In sostanza la truffa dello specchietto “aggiornata” unisce al classico raggiro la nuova tecnica del phishing, con l’impiego di falsi link “ufficiali” a scopo di impossessarsi dei dati del conto corrente bancario. Così le vittime, ingannate con la prospettiva di ricevere un (finto) rimborso, si trovano con lo specchietto rotto e il conto svuotato: il danno e la beffa.